LA CANAPA NELLA STORIA

Novembre 17, 2022 By piantamadre 0

QUANTI “ANNI” HA LA PIANTA DI CANAPA ?

LA VERA STORIA DI QUESTA VECCHIA SIGNORA NEL MONDO & IN ITALIA IN PARTICOLARE

CANAPA è il nome  comunemente dato alla  pianta  di Cannabis sativa/indica che è stata, nel corso della storia, una delle piante più utilizzate dall’uomo, in quanto estremamente versatile e dagli innumerevoli utilizzi : tele, vestiti, corde per le navi, carta ( molto più resistente del papiro & simili  ) oli, combustibili, medicinali, alimenti, cosmetici e prodotti edili.
Per capire a che livello era giunta la sua diffusione basta ricordare che gli scritti  di Victor Hugo e Alexandre Dumas erano su fogli di canapa come la Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti o addirittura la Bibbia di Gutenberg del 1450.

LA CANAPA IN ITALIA

La fiorente industria italiana.

L’Italia è stata una delle maggiori produttrici di canapa nella storia.
L’ uso della canapa per produrre filati con metodi industriali risale alla fine del 1700 e tra gli anni ’40 e ’50 del ‘900, secondo la Coldiretti, in Italia erano presenti ben 100.000 ettari coltivati , un dato che collocava il nostro paese al secondo posto al mondo, dopo le sterminate coltivazioni dell’Unione Sovietica.

In particolare, si distinguevano per la qualità della fibra, città come Bologna e Ferrara.
Oltre il ferrarese e il bolognese c’erano coltivazioni di canapa anche in Liguria, Toscana, Umbria, Salerno, Napoli e Sicilia.
Con il fiorire delle Repubbliche marinare le tele, i vestiti, le corde per le navi realizzate con canapa italiana, ritenuta di pregiata qualità ,costituivano un’importante merce di scambio, per esempio la Marina Britannica si riforniva dall’industria italiana di canapa per le sue vele, corde ecc.

I primi ritrovamenti di coltivazioni in Italia risalgono però a molto prima, studi archeologici hanno permesso di riscontrare pollini di canapa in tre siti del Neolitico Medio (4500-4000 a.C.) dell’Emilia-Romagna, dai campioni ritrovati si è potuto dedurre che la presenza di canapa non fosse dovuta alla sua naturale diffusione ma che venisse coltivata e sfruttata da millenni.

Andando ancora più indietro nel tempo , le più antiche tracce della presenza in natura della canapa  sono state trovate nel lago di Albano, in provincia di Roma, con una datazione al 11.500 a.C., nel 9000 a.C. nel Lago Grande di Monticchio, in provincia di Potenza, e nel 7000 a.C. nella regione del lago di Nemi, vicino a Roma .

immagine industrie della canapa a Milano anni 50
industria italiana della canapa

IL DECLINO NEL ‘900

La canapa diventa “fuori legge”

Già all’inizio degli anni trenta il regime fascista dichiarò l’uso ricreativo di canapa nemico della razza e droga da “negri”, nonostante la sua coltivazione fosse studiata nelle scuole agrarie con tanto di manuali.
Negli anni dell’industrializzazione e della ripresa economica, il cosiddetto “boom economico”, si imposero nuove fibre sintetiche come il nylon che scalzarono la canapa dal suo primato nel panorama italiano.
Il fattore però che ebbe maggior peso in questo processo di abbandono delle coltivazioni fu la campagna internazionale contro gli stupefacenti : nel 1961 l’Italia sottoscrisse la ” Convenzione Unica sulle Sostanze Stupefacenti ” ( http://bit.ly/3X5rkPj ) che aveva tra gli obiettivi l’eliminazione della canapa entro 25 anni .
La parola “fine” a questa prima parte della storia della coltivazione di canapa in Italia venne scritta nel 1975 con la “Legge Cossiga” ( Legge n.685 del 22 Dicembre ” Disciplina degli stupefacenti & sostanze psicotrope” https://bit.ly/3EEioc9),con cui la canapa sparì quasi completamente dal territorio nazionale.
Unica eccezione la canapa ad uso farmaceutico prodotta nello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare ( SCFM ) di Firenze, in seguito all’accordo tra Ministero della Difesa e Ministero della Salute, a garanzia della sicurezza e della qualità del prodotto .

LA RIVINCITA DELLA CANAPA OGGI

Oggi assistiamo a una vera e propria rinascita delle coltivazioni di canapa in Italia.
Secondo i nuovi dati forniti da Coldiretti gli ettari coltivati sono passati da 400 nel 2013 a 4.000 nel 2018, in seguito alla pubblicazione della Legge 242/2016 art.2 che prevede la coltivazione di canapa, o meglio delle varietà di canapa ammesse e certificate, senza la necessità di ottenere preventivamente alcun tipo di autorizzazione.
La canapa produce più di 100 cannabinoidi differenti che interagiscono con il sistema endocannabinoide, ma solo il THC risulta essere psicoattivo, quindi bandito.
In Italia il tetto massimo di THC che può contenere la pianta è stato fissato a 0,5 .

Iscriviti alla Community di PIANTAMADRE

* indicates required